Tra gli impliciti requisiti di un’auto elettrica compare la conoscenza tecnologica di base. Chi acquista una vettura a zero emissioni lo fa anche perché è “malato” dei numeri, per cercare di consumare quel decimo di energia elettrica in meno portando la macchina al limite. Per gestire come i più collaudati manager tali dati si fa riferimento a mezzi tecnologici che nel caso delle auto elettriche sono smartphone e applicazioni.

Puramente per caso la diffusione delle auto elettriche è coincisa con un momento di rapida digitalizzazione del nostro Paese e se da un lato ha messo in mostra un sistema globale ancora arretrato dall’altro ha evidenziato come l’uso consapevole della tecnologia possa rivelarsi un aiuto efficace per affrontare la quotidianità.

Lo smartphone è ormai a tutti gli effetti un’estensione del nostro corpo per usare una definizione cara ai sociologi, di conseguenza si intuisce l’importanza delle compagnie di essere presenti a tutti i costi nelle home page dei nostri cellulari. Quando parliamo di auto elettriche le applicazioni possono esserci utili per due scopi: monitorare lo stato della vettura ed eseguire le operazioni di ricarica in mobilità. In questa guida andremo ad approfondire quest’ultimo aspetto, essenziale per rendere l’intero processo snello e senza intoppi, anche se a volte la tecnologia si diverte a fare i dispetti. Ecco dunque la lista delle migliori app da consultare quando si ricarica un’auto elettrica.

App per ricarica elettrica: la top 4

Juicepass – Enel X

Cominciamo lo speciale elenco premiando l’azienda che vanta più punti di ricarica sull’intero territorio italiano. Juicepass è infatti l’app proprietaria di ENEL X, il principale player energetico nel nostro Paese, che vanta circa 12.000 punti di ricarica (ma l’app vale anche in tutta Europa ossia per tutti i 110.000).

Per accedere all’applicazione, disponibile per Android e iOs, è necessario registrarsi creando il proprio profilo oppure si procede utilizzando l’app in modalità “ospite”. Successivamente si entra nella sezione “Garage” dove è possibile configurare più di un’auto elettrica: sempre da qui si controlla poi lo stato di carica della vettura.

A questo punto si arriva al cuore della questione scegliendo il proprio “Juicewallet”: canone mensile o tariffa a consumo? Una volta concluse le operazioni preliminari si passa all’opera. Attraverso la mappa è possibile ricercare le colonnine sulla base di alcuni filtri come la disponibilità o la potenza erogata oppure effettuare una semplice ricerca su ciò che ci circonda. Per procedere alla ricarica è necessario avviarla da smartphone e successivamente collegare il connettore alla presa. Sempre da cellulare si interrompe la carica e verranno visualizzati i dati tecnici di quella ricarica.

Per il pagamento c’è la sezione “My Wallet” dove si inseriscono i dati della carta e si attivano eventuali codici promozionali. Enel X offre comunque l’acquisto di una card proprietaria per usufruire della carica anche in forma “fisica”: per ottenerla è sufficiente inserire l’indirizzo a cui farsela recapitare. Infine l’app consente di gestire anche l’eventuale ricarica domestica ma solamente tramite la wallbox proprietaria JuiceBox.

NextCharge

NextCharge è un’applicazione indipendente che unisce i due principali bisogni di un’automobilista che guida in elettrico. Già solo questo costituisce un grandissimo punto a favore, visto che permette di visualizzare le colonnine dei vari player, ma se a ciò aggiungiamo una completezza di funzioni davvero notevole si capisce come mai sia molto apprezzata dagli utenti.

Tale grande differenza si riflette non appena si apre la mappa integrata, nella quale vedremo molto più intasamento se viviamo in un’area particolarmente affollata di colonnine. Permane la possibilità di vedere solo le colonnine facenti parte del circuito Nextcharge tramite la selezione dell’apposito filtro. Come per Juicepass (ma in generale per tutti i sistemi) è possibile avere una card RFID che risulta molto utile se ci fossero delle bizze di carattere tecnologico (ricordatevi però di attivarla prima di usarla!). Card e app lavorano comunque in sinergia.

Presente la modalità “Wallet” per gestire i pagamenti in modo rapido e puntuale, mentre i costi delle colonnine sono indicati dal simbolo dell’euro (€): più volte compare e più caro sarà rifornirsi in quel punto. Tra le notazioni particolari troviamo “accesso ospite” e “accesso pubblico”: la prima indica che la colonnina si trova all’interno di uno spazio privato mentre la seconda non pone vincoli orario al suo utilizzo.

A testimonianza di quanto NextCharge sia amica degli utenti ci sono le funzioni che essi possono sfruttare per aiutare la community: dalla valutazione alle fotografie fino ai commenti. Infine tra le ultime cose da sapere segnaliamo: obbligo di registrazione tramite account, obbligo di ricarica almeno una volta l’anno (pena la perdita del saldo), obbligo di un versamento minimo pari a 20€.  

Evway

Con Evway sono 190.000 i punti di ricarica accessibili in tutta Europa. Come alcuni servizi concorrenti Evway dispone di una serie di accordi in roaming per poter ricaricare la vettura all’interno di UE (la startup è infatti indipendente).

Quando si apre l’applicazione si può restare confusi all’inizio, poiché appaiono tre mappe di fronte ai nostri occhi: una per le auto, una per le eBike e una per i monopattini elettrici. Altra peculiarità del servizio è il sistema di navigazione “eMX” il quale coniuga particolarmente bene ricarica in mobilità e punti di interesse (comodissimo per esempio in caso di viaggi turistici).

Tra le indicazioni che maggiormente compaiono alla vista troviamo la disponibilità o meno della colonnina: un pallino rosso ci obbligherà a guardare altrove, alla ricerca di un pallino verde. Qui però non c’è l’opzione di una carta che viene sostituita da un gadget personalizzato: un portachiavi magnetico. Non è l’unica stravaganza che viene offerta: qui si comprano delle coccinelle anziché degli euro, una sorta di moneta virtuale. Guardando i costi applicati si capisce che la ricarica DC conviene (0,45€/kWh), ma solo per le prime due ore. Poi subentra la tariffa a tempo che sottrae sempre più coccinelle dal proprio wallet digitale: insomma fate i vostri conti.

Be Charge

Completiamo la rassegna per par condicio con una app proprietaria. L’azienda controllata dal gruppo Be Power sta registrando numeri importanti sul nostro territorio, specialmente nei grandi centri urbani. Anche in questo caso l’utente è posto al centro con tracce sparse di gamification.

Per esempio al termine di ogni ricarica può controllare quanta anidride carbonica ha risparmiato al pianeta, piccolo e fugace virtuosismo. Ma basta dare un’occhiata al sito per visualizzare i vari passaggi in simpatici video: impossibile sbagliare. Il sistema procede per “swipe” sia per attivare che per terminare la ricarica, operazione che si gestisce dal menù “Attività”.

Le colonnine presenti sono contrassegnate dal logo Be Charge oppure vuote: queste ultime indicano un provider esterno che però consente di pagare tramite l’applicazione. Se lo sfondo è blu, inoltre, la presa è situata in un’area pubblica, mentre se lo sfondo dell’icona è bianco allora si tratta di un’area privata. Presenti come su Evway i pallini di colore rosso o verde per indicare la disponibilità della colonnina.

Insomma, l’offerta per il panorama è sempre più in evoluzione, essendo il mercato dell’elettrico ugualmente in forte sviluppo. Come in altri settori il consiglio è quello di provarle per vedere ciò che si adatta maggiormente alle proprie esigenze, dal momento che più o meno tutte offrono le stesse funzionalità.