Il 2022 sarà un anno importante per Lotus, che si appresta a voltare pagina nel segno dell’elettrico. Da quando la storica Casa britannica fondata da Colin Chapman è passata in mano ai cinesi di Geely (già proprietari di Volvo), il marchio ha intrapreso una direzione chiara nel tentativo di dare nuova linfa a un ciclo che si era arenato a causa dei molteplici passaggi di proprietà. Rimangono purtroppo lontani gli anni d’oro in cui Lotus era simbolo dell’automobilismo, eppure l’auspicio e le serie intenzioni del nuovo padrone potrebbero riposizionare il brand laddove merita.
Per farle ciò, è stato lanciato il programma “Vision 80”, il piano strategico e industriale che traccerà la via di Lotus nel decennio che porterà il marchio a spegnere ottanta candeline. I pilastri della rivoluzione si baseranno sull’analisi dettagliata dei dati di vendita, sulla possibilità di evolversi in un nuovo segmento abbracciando anche l’ideale di luxury e, infine, sul consolidamento del posizionamento del brand in ambito business. La proprietà cinese ha inoltre finanziato un investimento di circa 100 milioni per rinnovare la fabbrica storica nel Norfolk, aumentando inoltre la capacità occupazione che ha raggiunto le 920 unità. Un’altra importante collaborazione è stata stretta con l’americana Analog Devices e sarà una joint venture con oggetto le batterie. La novità? La gestione wireless degli accumulatori che ridurrà sensibilmente il peso per via dei minori ingombri, ma non solo: le pile saranno dotate di software e dunque aggiornabili come un normalissimo smartphone. La grande certezza è che i modelli futuri saranno tutti elettrici, esclusa la Emira, e si avvarranno di tre piattaforme dedicate: “Premium Architecture”, “Evolution” ed “E-Sports”.
Come detto, Emira sarà il prossimo modello in vendita, un ponte di collegamento tra le due generazioni. Per la nuova sportiva permane un 3.5 litri a benzina per 400 CV di potenza complessiva. In questa guida andremo dunque a conoscere quali sono le auto elettriche di Lotus in cantiere, facendo una distinzione tra il comparto automobilistico e quello corsistico.
Auto Elettriche Lotus: modelli su pista e strada
Allo stato attuale Lotus ha in gamma tre modelli, tutti alquanto iconici e anzianotti che rappresentano in toto il segmento delle sportive leggere: Elise, Evora ed Exige. La Elise in particolare guida la ciurma con i suoi 25 anni di onorato servizio, mentre Evora ed Exige hanno da poco spento la loro decima candelina. Le tre spider sono superleggere e scattanti, differenziate dalla lunghezza della carrozzeria (si va dai 3.8 metri della Elise ai 4.4 della Evora) e dall’utilizzo, con la Elise più votata alla strada rispetto alle sorelle.
A partire dallo scorso mese di gennaio Lotus ha comunicato che ammainerà le sue bandiere, terminando la produzione a fine anno dopo aver assemblato oltre 51mila esemplari. Nel tempo le vetture sono state frutto di un leggero restyling, ma ciò che ha più attirato gli appassionati spingendo le vendite sono state le serie speciali, dotate di pacchetti racing pensate soprattutto per la pista. L’ultima, introdotta proprio a inizio 2021, è la Final Edition, un nome che non lascia spazio ad alcun dubbio. Aggiornamenti tecnologici (come il cruscotto digitale), volante ridisegnato, elementi estetici esclusivi e ammortizzatori Bilstein per chiudere in gloria. Non manca la disponibilità sul mercato dell’usato (specialmente per la Elise, che rappresenta circa il 70% delle vendite complessive), così come una comunità di fan sempre attiva e in attesa di conoscere le novità.
Il grande hype è riservato alla Type 132, vale a dire il primo SUV della Casa che sarà interamente a batteria. Il nome definitivo non è ancora noto (ma diamo abbastanza per assodato che l’iniziale sarà una “E”) mentre si conosce la carrozzeria, anche qui casualmente di segmento E (quindi lunga circa cinque metri). Non mancheranno pacchetti tecnologici come il sistema LiDar e aerodinamici di assoluto livello, per la prima “rialzata” Lotus vuole fare le cose in grande. La capacità della batteria ad alto voltaggio dovrebbe aggirarsi intorno ai 120 kWh, ma per saperne di più dovremo aspettare l’annuncio ufficiale del Costruttore. Ci sono poi altri nomi in codice, rispettivamente Type 133, Type 134 e Type 135. La Type 133 svelerà nel 2023 una coupé elettrica a quattro posti, Type 134 dovrebbe celare un D-SUV a corrente e infine Type 135 raccoglierà presumibilmente l’eredità lasciata da Elise e verrà realizzata in collaborazione con Alpine.
Chiudiamo parlando dell’hypercar Evija, un grande successo iniziato già nel 2020. Si tratta della vettura più leggera del suo segmento (poco meno di 17 quintali), con 2000 CV e 320 km/h di velocità massima. Lotus ne ha prodotte 130, ciascuna alla modica cifra di 2 milioni di sterline, con batterie da 70 kWh e autonomia dichiarata di 350 km. In un’auto così non si guarda certo a queste cifre ma piuttosto a un ecosistema di pure emozioni che comincia dalla configurazione sul sito: un’esperienza totalmente immersiva. Un piccolo capolavoro ingegneristico e aerodinamico che può rappresentare il punto di svolta verso un futuro più radioso.