L’ampliamento del mercato delle auto elettriche ha portato una ventata di ossigeno nel settore automobilistico, offrendo un’alternativa ecologica e sostenibile ai veicoli a combustione interna. Tuttavia, una delle preoccupazioni dei potenziali acquirenti, oltre al prezzo ancora non contenuto delle vetture, riguarda anche l’autonomia delle automobili elettriche, fenomeno riconosciuto persino dalla psicologia come “ansia da autonomia”.Molti di questi dubbi oggi trovano risposta, visto il sempre maggior numero di colonnine e impianti di ricarica pubblici e semi-pubblici, che si possono trovare ovunque, dai centri commerciali ai parcheggi di ogni città. Anche il discorso sull’autonomia dei singoli veicoli è molto cambiato negli ultimi dieci anni, basti pensare che in questo breve lasso di tempo la distanza media percorsa con una singola ricarica è passata dai 300 ai 450 km, sufficienti per coprire gran parte delle necessità quotidiane anche per chi, per lavoro, ha bisogno di muoversi di continuo. 

Tecnologia delle batterie: Mercedes-Benz EQS

La tecnologia delle batterie è uno dei principali fattori che influiscono sull’autonomia delle auto elettriche, e su questo aspetto le case automobilistiche stanno investendo una parte importante del proprio budget annuale. Le batterie al litio sono attualmente le più comuni, ma la loro capacità e l’efficienza variano. L’autonomia viene influenzata dalla capacità della batteria, dalla sua densità energetica e dalla sua durata nel tempo.

Per massimizzare l’autonomia è importante cercare veicoli con batterie di alta qualità e valutare attentamente le specifiche tecniche delle diverse opzioni disponibili.Il mezzo che attualmente ha il titolo di maggiore autonomia sul mercato è senza dubbio la Mercedes-Benz EQS nella versione 450+ Luxury, che con la sua batteria extra-large da 108 kWh e 333 Cv arriva a percorrere ben 783 km nel ciclo omologativo WLTP. Questo risultato è stato possibile grazie all’utilizzo di tutti gli accorgimenti esistenti nel mondo delle auto elettriche per massimizzare il risultato. Oltre a questo, il design della vettura ha il merito di possedere un grande profilo aerodinamico che diminuendo la resistenza dell’aria aiuta ad aumentarne significativamente l’autonomia.

Stile di guida ed efficienza energetica: Polestar 2 Long Range

Lo stile di guida può avere un impatto sull’autonomia di un’auto elettrica. Un motore elettrico che risponde a guida incostante, con accelerazioni brusche e frenate repentine, può ridurne l’efficienza e, oltre a mettere in pericolo noi e chi ci sta intorno, aiuterà soltanto a farci consumare più energia. Al contrario, una guida più regolare, con accelerazioni e frenate graduali, può massimizzare l’autonomia del veicolo. Evitare di eccedere i limiti di velocità, mantenere un piede dolce e un’andatura costante può contribuire a una maggiore efficienza energetica, oltre che la nostra sicurezza.Se si sta cercando una vettura con un motore dalla risposta dolce e brillante per una guida confortevole, bisogna rivolgersi alla Scandinavia. Dal brand nato da una costola della Volvo, ancora non troppo diffuso in Italia, ha visto la luce un modello interessante, parente della Volvo XC40 con cui condivide la piattaforma CMA e che si è fatto notare per la sua grande autonomia e la sicurezza di guida. Parliamo della Polestar 2 Long Range: con autonomia di 635 km, un brillante motore con ottimi consumi relazionati al suo peso, una batteria di 82 kWh e dagli interni rifiniti con tutti i sistemi di assistenza possibili per rendere la guida più sicura e confortevole.

Meteo e Climatizzazione: Tesla Model S

Le condizioni ambientali possono influire molto sull’autonomia delle auto elettriche. Le temperature estreme, sia calde che fredde, possono richiedere energia supplementare per il riscaldamento o il rinfrescamento dell’abitacolo, riducendo così l’autonomia della batteria. Pianificare la ricarica in anticipo, pre-riscaldare o prerinfrescare l’auto mentre è collegata alla rete elettrica aiuta a ridurre la dipendenza da batteria per la climatizzazione e, di conseguenza, massimizzare l’autonomia.Considerando questi aspetti, uno dei modelli più efficienti è certamente la berlina americana Tesla Model S, che oltre ad avere una ampia autonomia, con 634 km con singola ricarica, ha anche recentemente stracciato ogni rivale in un test invernale, stabilendo un nuovo record. Con temperature fino a -19°C, l’auto è riuscita a percorrere ben 530 km, riducendo soltanto del 16% la propria autonomia in condizioni estreme, rispetto ad altri modelli che hanno visto dei cali di rendimento delle batterie fino al 35%.

Ottimizzare i percorsi: BMW iX xDrive50

Alcuni sistemi ausiliari delle auto elettriche, come l’illuminazione, gli altoparlanti e l’impianto di climatizzazione, consumano a lungo andare parecchia energia. Utilizzare tali sistemi solo quando necessario e cercare di ridurre al minimo il consumo energetico degli accessori può aiutare a prolungare l’autonomia. Inoltre, l’utilizzo di navigatori avanzati può aiutare a ottimizzare il percorso, evitando code e riducendo la distanza complessiva da percorrere, contribuendo così ad allungare la vita utile della vettura.

Uno dei modelli più Hi-Tech del mercato delle auto elettriche per il 2023 è sicuramente rappresentato dalla BMW iX xDrive50, che oltre a vantare un’autonomia di 630 km e un sistema di infotainment di altissimo livello, con lo schermo BMW Theatre Screen da 31” e risoluzione 8K, streaming e dolby surround, ha un sistema di  guida avanzata fornita dagli ADAS di livello 3 che la rende uno dei modelli con la gestione della batteria più attenta e bilanciata, per soddisfare anche i più piccoli capricci del driver.

Gestire l’autonomia della batteria dell’auto elettrica

Massimizzare la distanza percorsa dalle auto elettriche è una sfida importante per garantire la soddisfazione dei guidatori e promuovere una transizione facile verso un futuro a emissioni ridotte, che non si traduca in un futuro immobile.Considerando i fattori che influenzano l’autonomia dei veicoli elettrici, come la tecnologia delle batterie, lo stile di guida, le condizioni ambientali e l’efficienza dei sistemi ausiliari, è possibile estendere anche per molte decine di km il raggio di azione dei veicoli elettrici, aspettando le nuove tecnologie che arriveranno negli anni a venire.