Ne ha fatta parecchia di strada il marchio Cupra, che in soli tre anni (cioè da quando è stata ufficializzata la scissione dal brand Seat) è riuscito a costruire un impero di successo e con una propria identità. In precedenza, la sigla “Cupra” indicava le versioni sportive dei modelli della Casa spagnola e così è stato anche nei primi due anni di vita, visto che a listino comparivano la Leon (sia berlina che station) e l’Ateca. Gli ultimi due semestri hanno tuttavia preparato il palcoscenico a una vera rivoluzione, culminata con la prima auto Cupra non derivata da una Seat, ossia il crossover Formentor. Una scelta incredibilmente rischiosa, visto il segmento piuttosto affollato, ma che punta tutte le fiches su uno stile sportivo e dinamico abbinato alle esigenze attuali per quanto concerne i propulsori disponibili.

La voglia di emergere non passa però solamente da automobili accattivanti ma anche da un preciso piano strategico di sviluppo. Un passo importante sarà quello relativo alla creazione di una rete di vendita autonoma, con un innovativo modo di intraprendere il rapporto con i clienti: a questo scopo è nata la figura del Cupra Master. Ma tornando a elencare le tappe di una crescita esplosiva, citiamo anche il premio di finalista al “Car of the Year 2021” della stessa Formentor, battuta in finale solo dalla Yaris. Risultati notevoli che non frenano la corsa verso il futuro, già annunciata dal costruttore catalano all’ultimo Salone di Monaco. Grande protagonista sarà l’utilitaria elettrica che vedrà la luce nel 2025 (per ora conosciamo solo il nome del concept, vale a dire “Urban Rebel”), preceduto da Cupra Tavascan, un D-SUV a corrente pronto nel 2024.

In tutto questo abbiamo relegato Cupra Born nell’angolino, eppure è una pietra miliare a tutti gli effetti visto che parliamo della prima Cupra 100% elettrica. A lei è dedicato il focus odierno, con il tradizionale approfondimento su caratteristiche, autonomia e prezzo. Ma se volete un consiglio spassionato andatela a vedere dal vivo, non ve ne pentirete!

Cupra Born: caratteristiche

Rispetto alla sorella Formentor parliamo di un progetto condiviso, poiché Cupra Born è a tutti gli effetti la cugina della VW ID.3. Stessa piattaforma MEB ma diverso carattere, la faccia di Cupra Born è davvero cattiva, sia davanti che dietro, mentre lateralmente è facile confonderla con la controparte di Wolfsburg. Le linee sono tese e dinamiche e il design può essere ulteriormente impreziosito con gli iconici dettagli in bronzo e altri optional legati alla personalizzazione. Tradizionalmente, sportività non fa mai rima con abitabilità eppure in questo caso, grazie a qualche centimetro extra, il dogma viene abbattuto con un passo esagerato di 2.77 metri. Identico alla ID.3 il baule dalla capacità discreta di 385 litri, tuttavia la soglia di carico posta a 78 cm dal suolo può essere un problema in caso di carichi pesanti.

Internamente è davvero complicato cogliere le differenze con la ID.3, il gioco in stile enigmistico comincia dal volante (tagliato in basso come le vere sportive) e si sposta sul display infotelematico (più grande, ora da 12” e con i servizi Cupra Connect GEN4 integrati). Dal gruppo vengono mutuati anche la plancia inclinata verso il guidatore, il cruscotto digitale da 5.3”, i comandi vocali (attivabili pronunciando “Hola, Hola”) e il ricorso a materiali ecosostenibili per i rivestimenti (microplastiche recuperate dai fondali oceanici). Non manca l’intera suite tecnologica relativa agli ADAS, dall’head-up display tridimensionale, il parcheggio semiautomatico, il cruise control adattivo, i fari full led matrix e tutta la sensoristica. Non manca anche l’utile funzione “CAR2X” per dialogare con le altre vetture Cupra.

Cupra Born: autonomia

Per il momento Cupra Born è disponibile solamente nel taglio da 204 CV (a trazione posteriore) e batteria da 58 kWh. In futuro sono previste altre due versioni, una da 150 CV e l’altra da 231 CV, associate ad altrettante pile, da 45 kWh oppure da 77 kWh. Le potenze non sono esagerate ma lo scatto è più che soddisfacente, nonostante un’aerodinamica non eccezionale. Le sospensioni adattive sportive non pregiudicano il comfort di bordo, aiutato anche da un’insonorizzazione di chiara matrice tedesca.  

Presente il sistema di recupero dell’energia in frenata, tarabile su più livelli (regolabili da una scomoda levetta che funge da selettore), ma come il resto della gamma non c’è la modalità di guida a un pedale. Buoni i dati tecnici della parte elettrica, l’auto accetta fino a 100 kW in ingresso e ricarica l’80% in circa 35 minuti. 420 sono invece i chilometri potenzialmente percorribili con la batteria da 58 kWh, nel complesso Cupra Born è una piuma in confronto alla ID.3 (1661 kg sulla bilancia). Le impostazioni di gestione della ricarica o le informazioni sullo stato della batteria sono consultabili da remoto dall’applicazione proprietaria.

Cupra Born: prezzo

Siamo dunque arrivati in fondo al viaggio parlando di prezzi e considerazioni finali. Una sola versione disponibile nel momento in cui scriviamo, paragonabile a una promo di lancio come già avvenuto per la VW ID.3, dotata di batteria da 58 kWh. 38.900€ è la cifra richiesta per metterla in garage con la seguente dotazione: cruscotto digitale e sistema intotainment da 12”, cerchi da 18”, sospensioni sportive, fari full led, retrovisori elettrici riscaldabili, sedili e volante sportivi, sensori di parcheggio, ADAS di livello 2 e vetri posteriori scuri.

Rimangono optional la vernice metallizzata (da 650€), l’head-up display in 3D (1.000€), il tetto panoramico (1.000€) e i cerchi da 19” (750€) o 20” (1.400€). Tra i pacchetti consigliamo il Tech Pack M (avviamento senza chiave, piastra di ricarica wireless e servizio CAR2X – 600€) e il Pilot Pack L (navigatore, cruise control predittivo, retrocamera, anabbaglianti assistiti e sensore di riconoscimento dei segnali stradali – 2.000€).

Naturalmente la principale avversaria di Cupra Born è la cugina VW ID.3, la quale sta già sbancando le vendite agguantando il podio provvisorio. Il prezzo di partenza è identico e la dotazione più completa, ma la prima elettrica catalana paga i gusti difficili del pubblico italiano, abituato alle tradizioni, specialmente con la transizione all’elettrico. Se però volete distinguervi dalla massa e siete alla ricerca di un’auto che sappia regalare forti emozioni, allora Cupra Born può essere ciò che fa per voi.