NIO è una startup con sede a Shanghai specializzata nella vendita di auto elettriche nata con il nome originario di NextEV nel novembre 2014. La traduzione letterale dell’acronimo è “cielo azzurro all’orizzonte” oppure “nuovo giorno” e il suo creatore (nonché attuale CEO) è William Li, da molti soprannominato l’Elon Musk di Cina. Quest’uomo, prima di fondare NIO, aveva un background di stampo sociologico e si era avvicinato al mondo digitale nell’ambito dei servizi web. Tra i suoi principali investitori c’è il colosso connazionale Tencent.

La sua struttura aziendale è di tipo VIE (entità a interesse variabile), come molte altre big di Pechino: lo scopo principale di tale modalità è difendere l’azienda dalla possibilità di azioni legali da parte dei creditori. Come funziona? Si tratta di una pratica ormai abitudinaria che ha preso piede a partire dagli anni Novanta per aggirare l’impossibilità di controllo diretto da parte di proprietà estere. Coesistono di fatto due entità, una in Cina che detiene brevetti e licenze e una offshore (Cayman nel Caso di NIO), dove gli investitori esteri possono comprare azioni.

Questa formula organizzativa è però finita sotto la lente di osservazione del Governo, che dà l’impressione di poter bloccare le quotazioni di aziende cinesi all’estero (ipotesi momentaneamente scongiurata). La strategia repressiva del Dragone è cominciata con la dura punizione inflitta a Jack Ma, proprietario della macchina Alibaba, nel novembre 2020 attraverso la mancata quotazione della sua nuova creatura (la Ant Financial) a Shanghai a pochi giorni dal debutto sui listini. Lo stesso Ma è stato costretto al pagamento di una salata multa e a ristrutturare il modello di business. L’obiettivo del regime governativo è chiaro: tenere sotto controllo un soggetto che aveva criticato il modello cinese e poteva costituire un problema per il volume d’affari mastodontico che avrebbe generato. L’attività di regolamentazione si è poi estesa ad altri big del settore tech e non solo quali DIDI (equivalente di Uber in Cina), che ha visto crollare gli utili dopo la scomparsa dell’app dai principali store digitali.

NIO: IPO e quotazione

Parlando dell’aspetto borsistico, NIO si è quotata a Wall Street il 12 settembre 2018 e il suo IPO (ossia l’offerta pubblica iniziale) era stato pari a un miliardo di dollari (rispetto a una previsione iniziale di quasi il doppio, oggi vale 72 miliardi di capitalizzazione). 6.26$ fu il primo prezzo con cui è stata battuta, leggermente al di sopra della barriera minima consentita. Il tentativo di quotazione in casa a Hong Kong è invece per il momento in stallo e presenta un duplice obiettivo potenziale: ampliare la base degli investitori ed evitare un possibile delisting dal mercato americano per le tensioni che permangono tra Pechino e Washington.

Il 2021 azionario è stato molto complicato per NIO, che ha toccato il minimo storico proprio a inizio ottobre a 33,17$ (partiva da 56$ circa, per cui l’indice YTD è fortemente negativo). Nel momento in cui scriviamo (fine ottobre) oscilla tra 39 e 40 dollari. Il suo indice di forza relativa RSI è del 65%, il che significa che il titolo vive una fase di ipercomprato, un momentum che potrebbe spingerlo al di sopra dei 45$ entro il 31 dicembre. Il principale periodo di massimo sviluppo del titolo è coinciso con lo scoppio crisi pandemica (+1.200% nel 2020) e attualmente i mercati tech e green fanno parte dell’élite dei più redditizi in prospettiva. Un orizzonte propizio anche grazie agli obblighi di sostenibilità promossi dai governi. Quasi tutti gli analisti finanziari concordano nel diversificare il portafoglio, attingendo anche ai suoi competitor come Tesla e BYD. Goldman Sachs prevede che il titolo crescerà del 60% nel biennio 2022-2023.

NIO: concorrenza e piano strategico

Sin dagli albori il CEO non ha mai nascosto di avere un avversario ben identificato, vale a dire Tesla. Fino a questo momento la sfida è assolutamente impari, non sono a livello globale ma persino sul mercato domestico. NIO paga l’inesperienza nel riuscire a coprire grandi volumi di vendita e una struttura che ha impiegato diverso tempo per assestarsi con basi solide, intraprendendo una campagna acquisti a tutti gli effetti per curare i vari aspetti quali design e ingegneria.

Per quanto riguarda la concorrenza interna le vendite auto elettriche in Cina hanno raggiunto le 321.000 unità a settembre (+180% base annua, fonte Associazione di categoria cinese), andando a costituire il 17,8% del totale. La fetta più grande della torta spetta a BYD (circa 70k), leader indiscussa anche nel segmento dei bus, seguita dalla joint-venture GM-SAIC (modelli a buon mercato di piccole dimensioni). NIO è indietro ma sta crescendo, così come Xpeng, e i volumi di vendita si assestano tra i 5.000 e i 10.000 esemplari. Persino VW registra dati migliori, con circa 10.000 ID immatricolate nel Dragone. Tesla viaggia su ben altri ritmi (circa 350.000 unità annue) e, cosa decisamente importante, non sembra soffrire della volatilità dei microchip che sta piegando l’intero comparto.

Per quanto concerne l’offerta strategica di NIO possiamo parlare tranquillamente di ecosistema. NIO Life è infatti il brand di lifestyle che può contare su oltre 500 designer in tutto il mondo capaci di creare oggetti di arredamento e di consumo decisamente originali. Si spazia dal popolarissimo gioco da tavolo Mahjong, a borse e bottiglie fino all’abbigliamento. Asset importante è l’ecosostenibilità attraverso l’impiego di materiali riciclati. Uno strumento che l’azienda sfrutta per stabilire un legame giornaliero con la propria fanbase, visto che l’acquisto di un’auto ha cadenza piuttosto lunga.

L’offerta prettamente automobilistica si focalizza sulle vetture ma anche sulle infrastrutture. Partiamo da queste ultime, identificabili dalla sigla NIO Power, basate sul concetto del “battery swap”, ossia della sostituzione delle batterie una volta scaricate. L’obiettivo è di replicare la strategia anche in Europa, a cominciare dal mercato norvegese che funge da apripista per la penetrazione nel Vecchio Continente (sarà inoltre realizzato un centro assistenza in loco nei prossimi mesi). Proprio a Oslo, presso la NIO House, è stata ufficialmente lanciata la ES8, un maxi-SUV a 7 posti che strizza l’occhio a un pubblico giovane e dal listino accessibile.

4.9 secondi è il dato riguardante l’accelerazione, batteria da 75 kWh (autonomia 375 km) oppure 100 kWh (il dato medio sale 500 km), il tutto abbinato a una garanzia di 6 anni/150.000 km e infine soccorso stradale gratuito a completare un’offerta accattivante. La rivale da battere sarà Tesla Model X. Nel 2022 è in arrivo la nemica su strada della Model S: si chiama ET7 e promette una percorrenza fino 1.000 km. Tra gli altri progetti l’ipotesi finora non smentita di creare un sub-brand da destinare al mercato di massa.