L’auto elettrica viene spesso etichettata come l’auto “intelligente” da comprare. Con questo aggettivo si fa riferimento ad uno dei più grandi vantaggi delle auto elettriche che comporta possedere una vettura a zero emissioni: il risparmio sui costi di gestione. In questa guida andremo ad analizzare nel dettaglio una delle categorie sotto la voce “costi”, vale a dire la manutenzione di un’auto elettrica: come funziona, ogni quanto si esegue e quanto costa per il nostro portafoglio.

Manutenzione auto elettrica: i fondamentali da sapere

Prima di procedere concretamente a capire i passaggi e i costi della manutenzione di un’auto elettrica è doveroso fare una premessa. A prescindere dalle differenti tipologie di alimentazione, il principale parametro che incide sui componenti di un’auto è lo stile di guida. Anche le auto elettriche possono essere approcciate con due anime diverse: quella corsaiola, grazie alla coppia concentrata nello sprint da fermo, o quella ecologica, votata ai bassi consumi e alla silenziosità. Oltre a ciò, ci sono altri fattori da considerare come il contesto in cui si utilizza l’auto (in città o in montagna) e le temperature esterne (più la colonnina scende più si utilizza il riscaldamento).

Detto ciò, entriamo nel nocciolo della questione. Conoscere la propria auto è fondamentale ma conoscere la propria auto elettrica lo è ancora di più. La parola d’ordine in ambito di manutenzione di un’auto elettrica è “semplificazione”, per una mera ragione numerica. Le auto a zero emissioni hanno molti meno componenti rispetto a un’auto endotermica (secondo l’Osservatorio Motus-E fino all’80%). Olio, cinghie, pastiglie e filtri diventano quindi un lontano ricordo.

Come si esegue la manutenzione sui componenti dell’auto elettrica?

Tocca all’impianto elettrico, e quindi alle batterie, sobbarcarsi la maggior parte degli oneri e pertanto la batteria risulta il componente che grava di più sulla spesa finale. Durante ogni revisione i tecnici controllano soprattutto il liquido di raffreddamento, una procedura delicata e cruciale a causa dell’elevata tensione (fino a 800V) che il sistema genera. Saper maneggiare una batteria è una competenza sempre più richiesta e in alcuni Paesi (come la Germania) esiste una figura professionale apposita per l’occorrenza. Il peso rilevante di un pacco batteria richiede specifici carrelli in grado di sopportare una massa fino a 1000 kg. Attualmente non tutte le officine autorizzate hanno il permesso di procedere alla riparazione delle batterie, poiché mancano aree dedicate (poco sensibili al calore). Da un punto di vista di garanzia, le Case assicurano la vita delle batterie per 8 anni oppure 160.000/200.000 km, con l’obiettivo di arrivare al ciclo di vita medio di un’automobile. Il tema della conservazione della batteria è centrale nell’ottica della costruzione di un mercato dell’auto nel settore elettrico, anche perché bisogna considerare che ogni ricarica riduce gradualmente la capacità della batteria stessa.

Minor numero di componenti non significa dire addio alla manutenzione ordinaria, per quanto ciò implichi un livello di affidabilità superiore. Essendo veicoli tecnologicamente più complessi, le auto elettriche vengono tendenzialmente sottoposte a un esame diagnostico completo che riguarda tutto il telaio. L’impianto frenante, per esempio, è posto comunque sotto stress anche se quasi tutte le auto elettriche sono dotate del sistema “one-pedal”, dove mollando il gas l’auto decelera autonomamente. Discorso analogo per gli pneumatici, di norma più sollecitati per via dei quintali extra sulla bilancia a causa delle batterie. In generale possiamo dire che le auto elettriche sono particolarmente comunicative con il conducente, avvisandolo di eventuali anomalie anche di componenti non legati direttamente al motore elettrico.  

Manutenzione dell’auto elettrica: costi e tempi del tagliando

Per quanto riguarda gli intervalli necessari per la revisione delle auto elettriche non ci sono grandi differenze rispetto alle endotermiche. Le case automobilistiche consigliano un ricovero in officina ogni anno, oppure ogni 20.000 chilometri circa, ma ciascun brand fornisce sui propri canali ufficiali tutte le indicazioni necessarie in ambito di manutenzione. Soprattutto i primi tagliandi vanno eseguiti con puntuale regolarità, mentre è poi possibile dilatare tempi e percorrenze a rodaggio acquisito.

Sono diversi gli studi in materia commissionati per quantificare il risparmio sui costi di manutenzione dell’auto elettrica. Naturalmente, pur con l’intento di creare condizioni il più oggettive possibili, è complicato rispondere con un dato oggettivo. È interessante comunque guardare la differenza tra modelli elettrici e termici all’interno dello stesso brand. Per farvi un esempio, la Jaguar I-Pace (elettrica) necessità della metà dei tagliandi rispetto alla sorella termica F-Pace e il risparmio complessivo dei tagliandi tocca il 75%.

Un risparmio così marcato è da attribuire alle ridotte tempistiche per la manodopera, che a lungo andare si fanno davvero consistenti. Soprattutto nei primi anni di vita le auto elettriche hanno costi di manutenzione davvero bassi, anche per via delle percorrenze generalmente più limitate delle cugine con motore tradizionale. Ma il grande paradosso sta nel fatto che più si allunga la vita di un’auto elettrica e più questo vantaggio aumenterà.

Chiudiamo con una piccola disamina statistica fornita dalle ricerche di Sicurauto.it e Inside EVS. La Smart EQ Fortwo richiede appena 113€ di tagliando nei primi due anni, concentrando nel terzo tagliando il primo grande intervento (cambio batteria 12V e liquido dei freni, costo totale 276€). La Renault Zoe obbliga a spendere 305€ nel biennio iniziale, mentre al quarto tagliando è previsto il primo intervento (costo 156€). Hyundai Kona EV e Jaguar I-Pace sono risultate le più econome: la coreana prevede una manutenzione più massiccia ogni due anni (al prezzo di 132€), mentre per le operazioni di routine richiede appena 31€. Il suv del giaguaro invece programma una revisione ogni due anni, per la cifra di 151€. La più cara del lotto è (senza troppe sorprese) la Tesla Model S, che abbina costi elevati (fino a 800€) a servizi e tecnologie di primo livello.