Eccoci dunque arrivati a Mazda, su cui ci sono diverse cose da dire. Cominciamo da una panoramica generale per quel che riguarda l’elettrificazione della gamma, alla luce dello scenario attuale e futuro. Il proclamo annunciato dai vertici societari lo scorso febbraio è articolato nello slogan che vedrà il 25% della line-up del brand interamente a batteria nel 2030 e il 100% a propulsione elettrificata. Rispetto ad altri competitor è bene imparare a dosare le affermazioni della Casa giapponese, abituata a parlare poco ma sempre capace di non uscire eccessivamente di traiettoria.

Attualmente la gamma Mazda è discretamente profonda e poggia su un pilastro fondamentale, ossia il C-SUV mild-hybrid CX-30. La punta di diamante riesce infatti a unire estetica e ingegneria. L’architettura di base Skyactive sviluppata per i motori endotermici si è rivelato un magistrale cavallo di battaglia, permettendo di valorizzare anche i propulsori aspirati in un’epoca dominata dai turbo. Mazda svilupperà nel 2022 una nuova architettura modulare scalabile, in grado di ospitare i powertrain sia longitudinalmente che trasversalmente, a cui si affiancherà una piattaforma dedicata solamente alle EV. Già, ma quali auto elettriche dobbiamo aspettarci dal Costruttore giapponese nel 2022? Probabilmente nessuna, oltre all’aggiornamento della MX-30 protagonista del nostro focus. Sicuramente l’ibrido dovrebbe colonizzare la maggior parte della gamma, a cominciare dal restyling di Mazda 2 (che sarà una Toyota Yaris rimarchiata), e dall’ampliamento del segmento crossover con CX-60 e CX-80.

Terminata la disamina generale, passiamo ora all’analisi dettagliata dell’unico modello a corrente lanciato da Mazda, ossia MX-30: caratteristiche, autonomia, prezzo e consumi. Buona lettura!

Mazda MX-30: caratteristiche

Esteticamente Mazda MX-30 sposa il Kodo Design, vale a dire la cifra stilistica che ha contrassegnato l’ultima generazione di automobili della Casa giapponese. È senza dubbio una delle auto elettriche più eleganti e pulite nelle forme esterne, una ricetta vincente che conquista per la sua regolarità. L’approccio minimal è tuttavia accompagnato da una serie di soluzioni personali che non risultano pesanti alla vista, a cominciare dai gruppi ottici full led matrix cilindrici “a sbalzo” sia davanti che dietro. Da Jeep travestita i passaruota squadrati, mentre richiamano il mondo delle monovolume le porte posteriori con apertura ad armadio. Lateralmente si notano il cofano particolarmente allungato e il lunotto molto inclinato (penalizza la visibilità così come lo spesso spoiler satinato). Contenuti gli ingombri (è lunga come la sorella CX-30, dunque 4.4 metri) ma pecca di praticità nel baule, piccolo e poco sfruttabile seppur ben rifinito.

Anche gli interni alternano elementi ricercati a tocchi più vintage. L’abitacolo è disponibile con due diversi rivestimenti in similpelle (bianco o marrone, in sughero e denim) e come da tradizione gli assemblaggi sono ai limiti dell’impeccabile. Molto bene anche i sedili, in ecopelle, regolabili elettricamente e dotati di memorie, qualche sacrificio in più viene richiesto ai passeggeri posteriori. Apprezzabile e originale anche la consolle centrale rialzata, da dove si gestisce tramite un “rotellone” il sistema infotainment, il primo neo da sottolineare. Lo schermo non è molto ampio (8.8”) ma soprattutto non è touchscreen e la gestione a distanza richiede una buona dose di allenamento. Una scelta difficile da comprendere se si pensa che nella parte bassa trova posto un display sensibile al tocco dedicato alla climatizzazione (solo monozona). Delude anche la qualità dei servizi connessi, manca la piastra per la ricarica wireless (bene invece il numero di ingressi) così come Android Auto e Apple CarPlay non pienamente sfruttabili, poche le funzioni disponibili tramite app MyMazda. Si riscatta se non altro con una suite di ADAS perfetta, completa già di serie e ben tarata.

Mazda MX-30: autonomia

La meccanica di Mazda MX-30 si affida a soluzioni ormai ben collaudate, ed è realizzata sulla piattaforma e-Skyactive. I pesi sono distribuiti equamente tra anteriore e posteriore, con scocca in acciaio e sospensioni McPherson in abbinata al ponte torcente al retrotreno. Classico anche l’accumulatore agli ioni di litio con raffreddamento a liquido dal peso di 310 kg, ma ciò che più crea imbarazzo tra i recensori è la capacità limitata a 35.5 kWh. La Casa asserisce che la grandezza è stata studiata sulla base dei chilometri medi percorsi quotidianamente, senza contare che una batteria più piccola è al contempo più economica da produrre e smaltire. L’autonomia dichiarata nel ciclo misto non può essere eccessiva e infatti si ferma a 200 km, e la velocità di ricarica è di conseguenza tranquilla fino a un massimo 50 kW in corrente continua.

La scheda tecnica votata al comfort si traduce in una potenza di “soli” 146 CV che non rendono MX-30 una brucia-semafori. La guida in souplesse è pane per i suoi denti, grazie a una seduta di guida davvero rilassante, aiutata anche da un’erogazione sempre fluida del motore e da uno sterzo che è sempre pronto negli interventi. Difficile inquadrarla dal punto di vista dinamico: non è una berlina e non è propriamente un crossover, certamente la pila “mini” la rende unicamente consigliabile in ambito cittadino. Peccato incomprensibile, infine, la mancanza della modalità one-pedal che relega alla sola frenata l’onere rigenerativo su cinque livelli.

Mazda MX-30: prezzo

Siamo dunque giunti alle conclusioni finali di Mazda MX-30, che devono tenere conto del prezzo. 34.900€ per l’allestimento d’attacco Executive che offre di serie i cerchi in lega, il clima automatico, l’head-up display, il navigatore, i sensori di parcheggio e il sensore per il monitoraggio dell’angolo cieco. In mezzo troviamo la Exceed (37.600€) con l’aggiunta dei sedili in ecopelle, dei fari led matrix, di una personalizzazione estetica dedicata e dei retrovisori elettrici. Al top troviamo la Executive (39.350€) che completa il pacchetto di ADAS e integra il tetto elettrico. Bisogna solo scegliere la tinta metallizzata (da 750€) come unica personalizzazione aggiuntiva.

È davvero difficile dare un parere definitivo su Mazda MX-30. Il rapporto qualità-prezzo è notevole e con gli ecoincentivi “veniva via” a un prezzo inferiore rispetto alla CX-30. Il capitolo batteria rimane tuttavia complicato da mitigare e la stessa Mazda sembra averlo capito dal momento che è previsto un aggiornamento che introdurrà la soluzione-tampone del range-extender: in breve la MX-30 sarà camuffata da ibrida plug-in ma il listino subirà un rincaro assai poco gradito.