Il viaggio alla scoperta dei piani industriali delle Case automobilistiche si accinge a fermarsi da MINI, marchio controllato da BMW. Proprio quest’anno si festeggia il 20° anniversario della joint-venture tra i marchi, nonché l’approdo sul mercato italiano del brand britannico. Per festeggiare la ricorrenza MINI ha realizzato un’iniziativa di marketing in occasione di “Lucca Comics&Games” installando The Big Love, una reinterpretazione in chiave street-art dell’iconico modello John Cooper Works (JCW).
Parlando invece di strategie commerciali e industriali è corretto dire che MINI ha sempre proposto un’offerta complementare a quella di BMW, rimanendo contestualmente iconica preservando l’appeal. Sul fronte dell’elettrificazione bisogna invece considerare il ruolo assunto in questi anni da BMW i3, la vera elettrica cittadina del gruppo. Con il suo imminente pensionamento il palcoscenico sarà tutto dedicato alla MINI elettrica, già in vendita da un anno sui listini. Ma la trasformazione verso una gamma a zero emissioni sarà più profonda e in generale l’intero marchio sarà al centro della rivoluzione globale del gruppo.
Gli step proposti dal piano di rinnovamento industriale, presentato lo scorso marzo, prevede l’ultima fornitura di motori termici nel 2025 e la conversione totale alle batterie nel 2030. Oltre alla MINI a 3 porte, nel 2023 arriverà il restyling a pile del crossover Countryman (oggi disponibile in versione plug-in) che sarà prodotto nello stabilimento di Lipsia. Grande novità sarà rappresentata dall’export di MINI sul mercato cinese grazie alla collaborazione con Great Wall. In totale si parla di tre modelli elettrici in arrivo, di cui due totalmente progettati da zero: un’utilitaria di segmento A (più corta della MINI a 3 porte) e un B-SUV che affiancherebbe la line-up proprio insieme alla Countryman. Vediamo allora il focus dedicato alla MINI elettrica con una panoramica sulle caratteristiche, sull’autonomia e sui consumi.
Auto elettriche MINI: il focus sulla Mini Cooper SE elettrica
Per presentare la MINI elettrica, offerta unicamente in versione Cooper SE cominciamo dai dati di vendita. Dall’inizio della commercializzazione (settembre 2020) BMW ne ha consegnate circa 39.000 esemplari in tutto il mondo e se aggiungiamo il dato abbastanza ininfluente della Countryman plug-in il dato percentuale del primo semestre si attesta al 15%. Numeri che non fanno gridare al miracolo e che posizionano la MINI Cooper SE abbastanza indietro anche nel segmento di riferimento. Vediamo quali sono le sue caratteristiche principali.
Una cosa apprezzabile è la sezione “mobilità elettrica” che campeggia in cima alla home page, segnale della volontà di offrire una corretta informazione ai clienti interessati. Si parte con la spiegazione dell’architettura, che vede la batteria a forma di T posizionata sotto il pianale: in questo modo il baricentro si abbassa di ben tre centimetri rispetto alle versioni termiche. Il motore elettrico (lo stesso della cugina i3) è invece collocato anteriormente e la presa di ricarica si trova sul lato destro posteriormente. Sotto il profilo della guidabilità MINI dichiara minime differenze con la versione a benzina Cooper S, con il vantaggio della modalità one-pedal per una guida rilassata: al carattere dinamico già ottimo si somma dunque la comodità della frenata rigenerativa.
Il capitolo elettrico si arricchisce della batteria da 32,6 kWh (capacità lorda) in grado di accettare in ingresso 11 kW in AC (corrente alternata) e 50 kW in DC (corrente continua). Valori nella media che non entusiasmano granché e certificano l’habitat cittadino come spazio principale di movimento. 35 minuti per ricaricare fino all’80% è invece un tempo di attesa congruo, meno il baule che con i suoi 211 litri di capacità lascia un po’ a desiderare. Infine il capitolo autonomia. La casa dichiara poco più di 230 chilometri di autonomia in un percorso misto, un dato abbastanza scarso che può essere confermato nella realtà solo da percorrenze prettamente urbane. Se si progetta una trasferta fuori città bisogna munirsi di connettore e colonnina.
La MINI Cooper SE offre tantissime possibilità di personalizzazione estetica (c’è persino una vernice sfumata multitone) ed è riconoscibile per gli inserti gialli sulla mascherina e sulle calotte degli specchietti. Internamente ritroviamo la tinta gialla nell’area del cruscotto digitale dedicata alla ricarica della batteria. Rimane l’iconico ring a led che circonda il sistema infotelematico (sprovvisto di Android Auto) da 8,8” così come viene importata dalle altre versioni un’abitabilità discreta per quattro occupanti.
Nota dolente il prezzo, si parte da 34.900€ ma la vettura è sprovvista di tante soluzioni estetiche e tecnologiche. Di serie per la Essential troviamo i cerchi in lega, i fari full led, il navigatore e i sedili Carbon Black. L’allestimento Classic offre a 36.900€ il pacchetto Comfort (clima bizona, retrovisore anabbagliante, bracciolo anteriore), interni in ecopelle, l’ingresso keyless e maggiori possibilità di personalizzazione. L’allestimento Electric, indicato per il modello, offre gli inserti gialli, i cerchi da 17”, i sedili in pelle, i fari posteriori a led, i sensori posteriori e il volante in pelle. Al top della gamma troviamo la Yours (41.900€) che, come dice il nome, permette davvero di cucirsi la propria MINI elettrica su misura. Rimangono optional il pacchetto Comfort Plus (1.320€ – con sedili e volante riscaldabili), Navigation Plus (1.100€ – head-up display e servizi connessi) e gli ADAS (1.800€).