Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è un programma governativo di rilancio economico dell’Italia dopo la pandemia, redatto dal governo Draghi nel giugno 2021. Questo piano di ripresa attinge al fondo europeo Next Generation EU di 191,5 miliardi, di cui il nostro Paese è il principale beneficiario. Comprende misure, riforme e finanziamenti riguardanti i principali settori di interesse economico del Paese e ogni attività ha scadenze trimestrali lungo un raggio temporale dal 2021 al 2026. Tra le materie in agenda, la transizione ecologica al centro dell’ambizioso progetto europeo Fit For 55 occupa un posto di rilievo. L’obiettivo è quello di raggiungere una sostenibilità economica con un’evoluzione green equa e inclusiva. In questo contesto migliorativo si inserisce la promozione della mobilità elettrica.
Obiettivi dei Decreti MASE 2024
Per l’anno corrente, il MASE (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) ha stilato un elenco di priorità politiche, dove svetta la voce “PNRR e Piano nazionale integrato per l’energia e il clima”. Al secondo posto si colloca “Sicurezza energetica, decarbonizzazione e sostenibilità” e al terzo “Economia circolare e prevenzione dell’inquinamento atmosferico”. La riduzione delle emissioni di gas serra è quindi un’esigenza non più prorogabile. Ma scendiamo nel dettaglio.
Riduzione delle Emissioni di Gas Serra
Nella prima tappa del percorso di decarbonizzazione previsto per il 2021-2030, il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) ha messo su carta misure chiare. Entro il 2030, l’obiettivo finale è quello di ridurre del 40% le emissioni di gas serra rispetto ai dati del 2005 secondo la direttiva europea ETS (Emission Trading System). Per farlo, è innanzitutto necessario investire su una trasformazione ecologica dei trasporti, responsabili del 30% di emissioni di gas serra.
La sfida ecologica passa prima per la mobilità, quindi. I veicoli endotermici saranno idealmente affiancati, e poi gradualmente sostituiti, con soluzioni a minor impatto ambientale, come quelle elettriche. Si punta al raddoppiamento dell’utilizzo attuale di energia elettrica, con una parallela riduzione dei veicoli privati circolanti e un investimento accrescitivo sul trasporto pubblico. Anche i “viaggi a vuoto” sono responsabili delle 5 miliardi di tonnellate di gas serra emesse ogni anno in Europa.
Investimento 4.3 del PNRR
In linea con gli obiettivi strategici di decarbonizzazione del MASE, si inserisce l’investimento 4.3 del PNRR per l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica. Si tratta di un fondo di più di 741 milioni di euro per installare, entro il 2025, quasi 21.000 nuove colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. Il decreto si compone di tre linee d’intervento per l’installazione di:
- 7.500 stazioni di ricarica rapida elettrica su strade extra-urbane da almeno 175 kW.
- 13.755 stazioni di ricarica rapida elettrica in zone urbane da almeno 90 kW.
- 100 stazioni sperimentali di ricarica pilota con stoccaggio di energia, per immagazzinarla e conservarla per utilizzi futuri.
L’investimento promuove quindi un mobilità sostenibile, con la graduale transizione delle stazioni di rifornimento a base di carburante verso quelle elettriche. Ma chi ha accesso alle risorse nell’Investimento 4.3 del PNRR? Scopriamolo insieme.
Criteri e modalità di concessione dei benefici
In entrambi i decreti ministeriali rilasciati dal MASE il 18 marzo 2024 (uno riguardante i contesti urbani e l’altro le strade extraurbane), l’art. 5 definisce i soggetti beneficiari dell’investimento 4.3 del PNRR. Trattasi di imprese o RTI (Raggruppamenti temporanei di imprese) che, al momento di presentazione della richiesta di accesso al fondo, dimostrano di avere gestito un numero di stazioni di ricarica elettrica su suolo europeo pari ad almeno il 5% del numero di stazioni di ricarica richiesto durante la presentazione della domanda.
Requisiti per l’ammissibilità
Per quanto riguarda l’installazione su suolo privato, il decreto richiede un numero minimo di stazioni di ricarica per lotto (definito dall’art.15). Qualora invece le stazioni siano installate su suolo pubblico, i progetti presentati devono essere corredati dai seguenti titoli, riportati testualmente dal DM:
- titolo autorizzativo ai sensi del comma 14-bis dell’art. 57 del DL 76/2020;
- titolo autorizzativo ottenuto a seguito di istanza presentata all’ente proprietario della strada ai sensi all’art. 57 comma 8 del DL 76/2020;
- titolo autorizzativo derivante dalla aggiudicazione di una procedura comparativa ad evidenza pubblica;
- aver sottoscritto un protocollo di intesa con l’ente competente, vigente alla data di presentazione dell’istanza di ammissione, in cui viene specificata l’ubicazione delle stazioni di ricarica;
- aver ottenuto un decreto di occupazione del suolo pubblico da parte dell’ente competente;
- atti comprovanti l’ammissione all’iter di cui all’art. 57 comma 8 del DL 76/2020.
Tipologie di progetti finanziabili
L’investimento 4.3 del PNRR prevede l’installazione di stazioni di ricarica veloci e ultraveloci che si distinguono, rispettivamente, per una potenza inferiore e superiore ai 100kW. Secondo le normative dei DM sopracitati, ai centri urbani saranno destinati l’acquisto e l’installazione di stazioni di ricarica di almeno 90kW di potenza, mentre su strade extraurbane le stazioni dovranno avere una potenza di almeno 175kW. L’accesso al contributo è corredato di specifici requisiti elettrici e ambientali elencati in Allegato 1 dei DM. In particolare, le stazioni di ricarica per centri urbani e strade extraurbane dovranno essere in grado di poter modulare la loro potenza fino ai massimi valori indicati e di garantire l’accessibilità al pubblico 24h/7.
Installazione delle infrastrutture di ricarica
Sui 740 milioni di euro garantiti dall’investimento 4.3 del PNRR, 98.951.450 euro sono destinati ai centri urbani per l’anno 2024, mentre 196.961.220 euro sono relativi, per lo stesso anno, alle strade extraurbane. In entrambi i casi, poi l’investimento comprende i costi per la connessione alla rete elettrica, con un limite fissato al 40% dei costi totali ammissibili per le stazioni su strade extraurbane e al 20% per le stazioni in contesti cittadini. Sono invece ugualmente considerate le spese di progettazione, sicurezza e manutenzione fino al 10% del costo massimo concesso.
Procedure di selezione e graduatoria
L’aggiornamento del bando del MASE al 28 maggio 2024 proroga la scadenza di presentazione dell’istanza da parte del soggetto al 31 luglio 2024 tramite il modello allegato al DM e le modalità indicate nel manuale utente del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) L’istanza di ammissione deve riportare la riduzione percentuale del costo specifico massimo ammissibile (non inferiore a 1,25% e non superiore al 50%) e il numero di stazioni di ricarica che si vogliono realizzare.
Al termine di questa prima fase, il GSE stila una graduatoria che assegna un punteggio di massimo 100 punti a ciascun progetto. Il punteggio serve a gestire l’assegnazione di risorse economiche sulla base di specifici criteri:
- fino a 70 punti: assegnati in base all’offerta di riduzione percentuale del contributo massimo concedibile per il progetto.
- fino a 5 punti: assegnati in base alla diffusione comunale
- fino a 5 punti: assegnati in base alla localizzazione dell’iniziativa (stazioni di ricarica previste presso parcheggi esistenti o presso stazioni di carburante)
- fino a 20 punti: assegnati in base al possesso del titolo autorizzativo per l’installazione su suolo pubblico.
Impatti previsti e benefici
Il potenziamento della rete infrastrutturale elettrica su larga scala abbraccia la transizione verso la mobilità sostenibile di cui il MASE si fa portavoce all’interno dell’ampio progetto di ripresa economica del PNRR. Parliamo di un’operatività direzionata, che accoglie al suo interno anche l’introduzione, da marzo 2024, del PUN (Piattaforma Unica Nazionale) allo scopo di mappare i punti di ricarica elettrica accessibili al pubblico su territorio nazionale.
A livello di impatto, quindi, si prevede un’accelerazione della riconversione energetica, aiutata anche dagli incentivi sull’acquisto di nuovi veicoli elettrici.
Oltre all’investimento sulla mobilità elettrica, le misure del PNRR puntano a incrementare l’efficienza energetica degli edifici e le infrastrutture idriche, a gestire meglio i rifiuti, a utilizzare fonti di energia rinnovabili e a rinnovare il trasporto pubblico. Il disegno normativo è ampio, le premesse ambiziose, ma la scommessa italiana ed europea guarda all’elettrico.