Nell’epoca della mobilità sostenibile, la ricarica dei veicoli elettrici all’interno degli spazi urbani diventa un aspetto essenziale per plasmare città orientate alla sostenibilità e per la progettazione di strutture ed edifici che siano in linea con le esigenze di una società sempre più attenta all’ambiente e all’efficienza energetica.
In questo contesto, le normative e le linee guida che governano l’installazione delle infrastrutture di ricarica negli edifici sono fondamentali per agevolare una transizione fluida verso la mobilità elettrica, contribuendo così a creare un ambiente urbano sostenibile e all’avanguardia.
Il Decreto Legislativo 10 giugno 2020, n. 48, rappresenta un passo significativo verso la promozione di questa pratica, stabilendo obblighi e criteri chiari per l’integrazione delle tecnologie di ricarica nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni importanti. Esamineremo da vicino le disposizioni di questa normativa e le sue implicazioni per proprietari edili, sviluppatori e utenti finali.
D.Lgs n.48 del 2020 sulla ricarica dei veicoli elettrici negli edifici
Il Decreto Legislativo 10 giugno 2020, n. 48, rappresenta un passo significativo verso la promozione della ricarica dei veicoli elettrici negli edifici. Tuttavia, i primi passi verso la regolamentazione dell’installazione di tali infrastrutture sono stati fatti con il D.lgs. 257/2016. Questo decreto prevedeva l’obbligo per i Comuni di adeguare il regolamento edilizio entro una data specifica, includendo disposizioni sull’installazione di dispositivi di ricarica nei nuovi edifici residenziali e non residenziali.
In particolare, era richiesto che gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno dieci unità abitative e gli edifici non residenziali con una superficie utile superiore a 500m² predisponessero dispositivi di ricarica.
I Decreti legislativi 257/2016 e 48/2020
Il D.lgs n.48 del 2020 ha ulteriormente ampliato le prescrizioni relative all’installazione di infrastrutture di ricarica nei nuovi edifici. Oltre all’obbligo di predisposizione di dispositivi di ricarica, il decreto richiede anche l’installazione di infrastrutture di canalizzazione in tutti gli edifici di nuova costruzione con almeno dieci posti auto.
Questo obbligo si estende anche agli edifici non residenziali, che devono installare almeno un punto di ricarica entro il 1° gennaio 2025 se dotati di più di 20 posti auto. È importante notare che tali obblighi si applicano anche alle ristrutturazioni importanti che coinvolgono il parcheggio e le infrastrutture elettriche.
Esclusioni dall’obbligo e specifiche
Va tenuto presente che sussistono alcune esclusioni dall’obbligo di installare infrastrutture di ricarica. Ad esempio, gli edifici con costi di installazione/canalizzazione superiori al 7% del costo totale della ristrutturazione e gli edifici pubblici già conformi alle disposizioni del D.lgs 257/2016 sono esonerati da tali obblighi. Inoltre, il concetto di “ristrutturazione importante” è definito come interventi su oltre il 25% della superficie dell’involucro dell’intero edificio.
La necessità di una normativa sulla ricarica dei veicoli elettrici
Mentre è in corso una grande spinta verso la mobilità sostenibile, la necessità di integrare la ricarica dei veicoli elettrici all’interno delle nostre città diventa sempre più evidente. Le normative e le linee guida che disciplinano l’installazione di infrastrutture di ricarica negli edifici forniscono un quadro indispensabile
verso la promozione della mobilità sostenibile e l’adozione di soluzioni a emissioni zero negli ambienti urbani.Per garantire una transizione efficace verso la mobilità elettrica però la normativa non basta, è essenziale una positiva collaborazione tra pubblico e privato ed il ruolo attivo delle amministrazioni locali. Solo attraverso un impegno congiunto è possibile realizzare una trasformazione radicale nel settore dei trasporti, contribuendo a un ambiente più pulito e a un futuro migliore per le prossime generazioni.