In una giornata di pioggia come quella attuale non si poteva che parlare di un brand totally british, e in particolare di Jaguar. L’eredità dello storico marchio della Casa Reale londinese si trascina ormai per inerzia, al punto che fa più notizia il ritorno alla guida della Regina Elisabetta che le novità strategiche del futuro.
Il 2021 del gruppo Jaguar Land Rover è stato un totale fiasco che i mesi di novembre e dicembre non potranno cambiare. Le vendite sono di poco superiori all’anno precedente, condizionato però dalle pesanti ripercussioni della pandemia. Lo scorso marzo il CEO Thierry Bollorè si era pronunciato in maniera netta e al contempo sbalorditiva, denunciando problematiche legate alla qualità e all’affidabilità dei veicoli. Oltre alle cifre astronomiche dovute ai richiami (circa 600 milioni di euro) si aggiunge la carenza dei microchip che ha letteralmente affossato le immatricolazioni globali e si ripercuoterà anche sulle consegne dei prossimi mesi: situazione davvero complicata.
La base della rinascita sarà certamente l’elettrificazione, aspetto in cui Jaguar Land Rover è già impegnata tramite la partecipazione al campionato di Formula E, con il secondo posto conquistato nella rassegna appena conclusa con la I-TYPE. Ma quali saranno le auto elettriche di Jaguar Land Rover nel futuro a breve termine? L’operazione di restyling ha un nome ben preciso, Reimagine, il cui obiettivo è garantire all’utenza modelli elettrificati entro il 2030, in particolare il 100% dell’offerta di Jaguar e il 60% di Land Rover. A differenza di quanto si possa pensare le due Case utilizzeranno due pianali differenti: il giaguaro si affiderà alla piattaforma EMA (Electric Modular Architecture) mentre il cervo punterò sull’architettura MLA (Modular Longitudinal Architecture).
C’è grande curiosità soprattutto in casa Land Rover, con la serie Range Rover sotto la lente di ingrandimento. Il primo modello (presumibilmente la “piccolina” RR Sport) arriverà nel 2024 e sarà seguito a ruota dagli aggiornamenti di Discovery e Defender (quest’ultimo è il modello attualmente trainante). Jaguar ha già invece a listino un modello interamente a pila, la I-Pace, e progetto l’addio ai diesel dal 2026. Ma non è finita qui, perché l’ombra di una conversione all’idrogeno comincia a farsi sempre più concreta e dipenderà dalla capacità di sviluppo di know-how nell’immediato.
Auto elettriche Jaguar: ecco la I-Pace
La proposta di Jaguar per il segmento delle elettriche è un D-SUV che vuole segnare il passo in tutti i sensi. I-Pace in tal senso fa scuola, essendo il primo veicolo della categoria alla spina a sfoggiare tale carrozzeria. Già che siamo in tema addentriamoci nel capitolo design, chiarendo subito che l’auto è destinata a dividere. La vista laterale fa sembrare Jaguar I-Pace più lunga di quanto non sia in realtà (4,7 metri) ma sono il cofano cortissimo e il posteriore quasi tronco a destare le maggiori perplessità. Ogni aspetto estetico è stato pensato per migliorare i flussi dell’aria e l’aerodinamica in generale. Per il resto è difficile distinguerla dalle sorelle E-Pace ed F-Pace (da cui deriva), se non per la linea del tetto ispirata a una coupé.
La qualità degli interni, per i rivestimenti e gli assemblaggi, è tipicamente inglese e dà il massimo sfoggio negli allestimenti più ricchi. L’atmosfera lounge è percepibile, di giorno come di notte quando entrano in gioco i led che colorano l’abitacolo. Infine i sedili, pur mantenendo tutte le impostazioni votate al comfort e al benessere, hanno un’anima e un richiamo al mondo delle auto sportive. Ciò che magari non ti aspetti da un’auto come la I-Pace è lo spazio a bordo e le soluzioni intelligenti e pratiche. Il baule è nella media con i suoi 505 litri e offre validi aiuti per il carico, la cui soglia è collocata abbastanza in basso, ma il meglio per i nostri occhi lo si nota anteriormente, con i tanti vani portaoggetti e la chicca della consolle “a ponte” che ospita il climatizzatore touchscreen dotato di ionizzatore: al di sotto trova posto la piastra di ricarica per i cellulari di ultima generazione.
Passiamo ora al focus sulla parte tecnologica e degli aiuti alla guida. Il grande protagonista digitale è il rinnovato sistema di infotainment Pivi Pro da 10” (non molti a dire la verità) che colpisce per cura grafica 3D e funzioni di navigazione incorporate. A richiesta si possono avere i servizi connessi e il Wi-Fi di bordo abbinato a una SIM online, ci sono Apple CarPlay e AndroidAuto e non manca il servizio di tracking per avvisare il cliente nel caso di un tentato furto del veicolo. Se il display di radio e navigatore delude le attese lo stesso non si può dire del virtual cockpit da 12,5”, perfettamente abbinato all’head-up display. La tecnologia ci viene in soccorso anche in ambito di protezione degli occupanti e in auto di questo calibro è un piacere constatare quanto ottimamente siano tarati i sistemi di assistenza alla guida, capaci di intervenire attivamente. Tutto il pacchetto di accessori e ADAS è disponibile, spesso come optional, mentre spiccano in positivo la resistenza dell’architettura e il rumore acustico emesso dall’auto sotto i 20 km/h.
L’ultima parte della descrizione di I-Pace riguarda le prestazioni, la parte elettrica e il prezzo. Jaguar la definisce una sportiva e i 400 CV a disposizione viaggiano in questa direzione, ovviamente alle basse velocità. La trazione è integrale (ripartita 50-50) e la coppia massima di 696 Nm è davvero elettrizzante, così come la pila da 90 kWh ricaricabile dallo sportellino collocato all’altezza del montante sinistro anteriore. Tutte le funzioni da remoto si gestiscono dall’applicazione “GO I-Pace”, in modo tale da preservare al meglio la durata della batteria nel tempo. Limitatamente ai sistemi di ricarica Jaguar I-Pace accetta fino a 11 kW in AC (cavo Type-2) che salgono a 100 kW in DC, il che significa tempi di ricarica abbastanza lunghi, nell’ordine dei 40 minuti. A tal proposito è utile segnalare l’accordo stipulato insieme a Enel X tramite l’app JuicePass per riportare l’autonomia al suo massimo dichiarato, ossia 470 km.
Siamo dunque giunti ai prezzi e alle considerazioni finali: si parte da 82.460€, vale a dire circa 4.000 in più rispetto alla versione plug-in di Jaguar F-Pace. Il listino è tuttavia corposo, e non è facile scollinare quota 100.000€ in un batter d’occhio. Tra gli equipaggiamenti optional per tutte le versioni segnaliamo gli ammortizzatori elettronici (1.150€), l’head-up display (627€), le sospensioni attive (1.520€), le telecamere a 360° (420€) e la vernice metallizzata (1.060€)